- UTOPIA

In "Corte sconta detta Arcana" troviamo Corto intento a leggere un particolare libro, Utopìa.
Scritto nel 1516 da Tommaso Moro, descrive un'immaginaria isola-regno abitata da una società ideale.
Il libro è suddiviso in due parti:
-Città Reale (viene fatta un'analisi critica sulla situazione politica ed economica dell'Inghilterra);
-Città Perfetta (viene descritta L'Utopìa).

Nell'isola di Utopìa la proprietà privata è vietata per legge e la terra deve invece essere coltivata, a turni di due anni, da ciascun cittadino, nessuno escluso; nel tempo libero, tutti i cittadini possono altresì dedicarsi alle proprie passioni e professioni abituali, ma un posto fondamentale è occupato dallo studio delle scienze e della filosofia.

La famiglia rappresenta un nucleo fondamnetale per l'Utopìa. Tipo di famglia allargata e monogamica. L'uomo si può sposare all'età di 22 anni e la donna a 18 annni. Il divorzio è consentito. L'adulterio è severamente punito , l'individuo viene incarcerato e incatenato con catene e biglie d'oro (l'oro in Utopìa non vale nulla).

Per quanto riguarda la religione, nell'isola di Utopìa deve essere prevista la più larga tolleranza religiosa, fermo restando però l'obbligo di credere nella Provvidenza di Dio e nell'immortalità dell'anima. Chi infrange le regole viene scacciato da Utopìa. Tutti hanno diritto a una vita pacifica.
Il fine è il benessere.